da qualche parte non ricordo dove, ho letto di una rara specie di uccelli che decide di volare alto, senza meta ne casa e solo quando sente un certo profumo, un tipico caldo o un vivace colore scende giù ..
Io in questo periodo ne ho visti tanti, i colori accesi delle maglie dell' Ale, quelli scuri del cielo di notte che sembra nero e poi i profumi.. Voglio credere che siano eterni, eternamente percepibili intendo.
Il tatto, l'olfatto, la vista ma nessuno parla mai di ardore fervore o caldezza, si comprende appena si percepisce da morire..eccome se si sente. L'incapacità di nascondere l'emozione che colora le guance, il salato delle lacrime, il fiato che si gonfia quando il vestito non serve; esplicato nei tratti di un viso che già conoscevo che già altrove avevo visto, in lei che piange mostrando i denti, non per far uscire il sorriso ma qualcosa che soffre dentro e nei jeans stretti al piacere stretti a quel calore che fugge via quando le luci si riaccendono.
Tutto cosi prezioso e fugace, gentile e modesto..
Credo di scendere anch'io quaggiù..
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