domenica 18 aprile 2010

Capolinea 22

Ho la bocca salata, gli occhi gonfi, le mani sudate; inevitabile pianto, malinconia che ti tira giu, puntuale tristezza.
E' il mio cuore a parlare, si lacera si stringe va in pezzi e lei se ne resta li a guardare con le sue mani piccole.
Sono davvero rimasta fuori al freddo senza una porta per poter rientrare?
Il calore umano, una notte stellata, un quadro dal doppio fondo..io ci credevo, noi ci credevamo da morire a questa amicizia che poi non era un'amicizia era un esser compagne di vita, complici di gioco.
E adesso nell'istante in cui me lo ripeto mi rendo conto delle attuali circostanze.
Ormai sono capace di raccontar solo storie, storie di gelsomini e viburni perciò "Dimmi tu fiore color lilla che profumi di notte e colori di giorno di che altro hai bisogno? di certo non di questo poco d'ombra che riesco ad offrirti nelle calure estive, in fin dei conti solo un piccolo arbusto rappresento, mi ricurvo con una folata di vento, mi spezzo con un rigido inverno..".


Ecco l'inverno, dove non ti serve l'ombra e dove gli arbusti come me ardono già nei camini di altri..

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